Cloud model: scegli quello più adatto a te
Sebbene si senta spesso parlare di cloud model, sembra che non ci sia ancora una definizione generalmente accettata.
Il “Journal of Object Technology” fornisce una definizione abbastanza semplice ma completa di cloud computing: la capacità di accedere a file, dati, programmi e servizi di terze parti tramite Internet da un browser Web ospitato da un provider di terze parti, incluso il pagamento per le risorse informatiche e servizi a cui si accede.
Secondo Microsoft Azure, il cloud computing è la fornitura di servizi informatici tra cui server, storage, database, networking, software, analisi e intelligence tramite Internet. Inoltre, il cloud computing è talvolta usato come sinonimo di elaborazione su richiesta, software as a service (SaaS) e grid computing, dove “cloud” significa un data center.
Nonostante esistano molte definizioni di cloud computing, una cosa è certa: è un servizio che include diversi modelli di implementazione del cloud, con tutti i loro pro e contro.
Effettivamente cloud non è una tecnologia di per se, ma un modo in cui implementare e distribuire risorse per gestire meglio richieste e traffico di dati.
Tipi di cloud
Stando a quanto detto sopra, si intuisce che ci possono essere più modelli di cloud con differenti caratteristiche.
La National Institution of Standards and Technology (NIST) stabilisce 4 diversi tipi di cloud che descriveremo nelle prossime righe.
Cloud pubblico: un cloud disponibile pubblicamente, con dati archiviati su server di terze parti. I vantaggi di questo tipo di cloud computing sono l’economicità, il facile accesso, la scalabilità, la semplicità di configurazione e utilizzo; e gli svantaggi sono problemi di sicurezza, mancanza di un approccio individuale ai clienti e affidabilità compromessa.
Cloud privato: un cloud accessibile in privato. Da un punto di vista tecnico i cloud pubblici e privati sono simili, con l’unica differenza che un cloud privato è di proprietà di un’azienda. I vantaggi del cloud computing nei cloud privati includono un approccio individuale ai clienti. Un maggiore controllo sulle informazioni aziendali riservate e una migliore sicurezza e affidabilità. Lo svantaggio principale è, ovviamente, il prezzo.
Cloud ibrido: un mix di infrastrutture e funzionalità cloud pubbliche e private che comprendono i migliori elementi di entrambi i modelli di implementazione del cloud I vantaggi comprendono una maggiore sicurezza e affidabilità, una maggiore scalabilità e un prezzo ragionevole; ma questo ha senso solo se un’azienda può dividere i propri dati e archiviarli in diversi cloud.
Community Cloud: questo tipo di cloud offre risorse informatiche condivise con altre aziende e organizzazioni, spesso con un numero limitato di utenti. Il modello assomiglia quindi a un cloud privato. I vantaggi qui includono costi condivisi, che riducono il prezzo, e una maggiore sicurezza. Tuttavia, il principale svantaggio del cloud computing in questo caso è il costo per gli individui o le piccole aziende, poiché è superiore a quello dei cloud pubblici.
Un modello di cloud è caratterizzato sia dall’ubicazione dell’infrastruttura che da chi ha il controllo su di essa e dalla configurazione dei suoi parametri, come la dimensione dello spazio di archiviazione e l’accessibilità.
Come scegliere
Ma come decidere il miglior modello di implementazione cloud adatto alle tue esigenze?
Questa può essere una grande sfida! Il prerequisito per il successo è considerare attentamente i pro e i contro dei diversi modelli di cloud computing.
A questo bisogna aggiungere che ogni azienda ha esigenze differenti, non solo al tempo presente ma anche stando alle sue scelte future, perciò è necessario valutare bene le caratteristiche dei vari cloud model.
Alcuni dei fattori da considerare sono:
Pooling delle risorse: le risorse informatiche come storage, elaborazione, memoria e larghezza di banda sono geograficamente indipendenti. Il cliente non solo può accedervi indipendentemente dall’ubicazione, ma molte volte non ha alcun controllo o conoscenza sull’ubicazione delle risorse ospitate. Le risorse di calcolo vengono raggruppate per servire più consumatori.
Utilizzando un modello multi-tenant, con diverse risorse fisiche e virtuali assegnate e riassegnate dinamicamente in base alla domanda dei consumatori.
Rapida reattività: il cloud computing riguarda agilità e flessibilità, come la capacità di soddisfare le richieste del flusso di lavoro in tempo reale aumentando e diminuendo la capacità secondo necessità in modo automatizzato senza che questo influisca in alcun modo sul servizio reso all’utente finale. Si tratta di avere la capacità di sfruttare le risorse su scala globale.
Self-Service on-demand: un utente può scegliere e modificare facilmente capacità di calcolo, risorse di rete e spazio di archiviazione secondo le necessità del momento senza richiedere assistenza o interazione da parte del personale di supporto. In questo modo potrà gestire il proprio cloud in maniera dinamica ma senza dover ricorrere continuamente all’assistenza tecnica del provider o di un team di tecnici.
Servizio misurato: i fornitori di servizi cloud offrono ai clienti la possibilità di ottimizzare e gestire le risorse sottoscritte attraverso la misurazione. L’utilizzo delle risorse viene monitorato e segnalato, che può essere utilizzato per la fatturazione.
Ampio accesso alla rete: le risorse sono accessibili tramite meccanismi standard sulla rete per piattaforme client e dispositivi mobili. Questa è una caratteristica fondamentale per aziende che estendono i propri servizi ad un numero significativo di utenti con dispositivi mobili.
Conclusioni
A che punto è la tua azienda nella distribuzione di un modello cloud? Stai utilizzando il cloud pubblico o la tua strategia cloud è un po’ più avanzata e sfrutta un modello di cloud ibrido?
Potrebbe sembrare una scelta difficile da fare o che cambiare cloud model a questo punto sia una cosa troppo difficile da eseguire.
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