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19 Lug

Come gestire al meglio i rischi del cloud

Negli ultimi anni l’adozione del cloud ha registrato una crescita esponenziale. Tuttavia è necessario ricordare che questo passaggio genera una serie di nuovi rischi informatici, che possono concretamente mettere in pericolo le aziende e i loro clienti. Nel migliore dei casi i rischi informatici comportano un aumento dei costi, mentre nei casi peggiori possono anche sfociare in una perdita dei clienti, degli affari e della reputazione dell’azienda, e nel caso di piccole realtà anche obbligare alla chiusura. 

I rischi normalmente associati alle tecnologie cloud riguardano la sicurezza dei dati e la privacy. L’assenza di un approccio efficace a queste tecnologie dovrebbe essere una questione di primaria importanza per qualsiasi azienda. Ecco quindi una guida completa su come gestire al meglio i rischi del cloud

 

Fattori di rischio del cloud

Quando si passa ad una tecnologia cloud, se non si prendono in considerazione le conseguenze negative legate ai rischi informatici e se questi non vengono approfonditi nel dettaglio, non si è neanche in grado di capire il pericolo che si corre. 

Il primo fattore di rischio risiede nella difficoltà di controllo dei livelli di sicurezza che sono messi a disposizione dal cloud – e da eventuali terze parti – nei confronti dell’utente.  Queste misure di sicurezza potrebbero infatti non essere correttamente fortificate, dimostrandosi particolarmente vulnerabili agli attacchi informatici. Come pericolo potrebbe anche esserci la condivisione del servizio con molti utenti, che potrebbe presentare delle importanti lacune in alcuni punti. 

Un’altra problematica è legata alla privacy. I diversi cloud provider hanno sedi dislocate in differenti zone del mondo. Vista la delicatezza di questo fenomeno, l’ubicazione geografica dei dati potrebbe essere molto difficile da stabilire. Di conseguenza, non si comprende pienamente come trattare le informazioni sensibili che si trovano all’interno del cloud, e potrebbero nascere complicazioni sulla trasparenza e sulla chiarezza delle normative da applicare nei confronti dei lavoratori e dei clienti.  

Infine, i provider di cloud sono spesso poco chiari nel momento in cui devono definire eventuali clausole di sicurezza personalizzate. Accettarle potrebbe non essere molto convincente. Prima di affidarsi a questi sistemi bisognerebbe quindi avere una panoramica completa.  

 

Sicurezza del cloud: quali aspetti valutare

Per quanto riguarda il tema della sicurezza del cloud, ci sono molti aspetti che devono essere attentamente analizzati e che si devono prendere in alta considerazione. 

Il primo – e probabilmente anche il più importante – è la Governance. Si tratta di analizzare il grado di sicurezza del cloud service, considerando quelle che sono le protezioni adottate nei confronti dei propri utenti, il framework di Cyber Security e la sua policy. Inoltre è importante analizzare anche la Compliance, ovvero il comportamento del cloud provider nelle situazioni pericolose – come ad esempio di data breach – o la sua conformità con le normative GDPR. 

Un altro aspetto da analizzare è il Data Protection, che include tutte le misure di sicurezza che sono adottate dal provider al fine di proteggere gli utenti da eventuali tentativi di accesso forzati e non autorizzati. In un certo senso la Data Protection rappresenta l’ago della bilancia, che consente di comprendere la generale serietà del sistema cloud. 

Oltre a ciò, è importante visualizzare anche gli elementi riguardo la Security. Ricorda che tutte le protezioni devono essere applicate ai server virtuali, fisici, applicazioni e relative API e S.O.. In questo caso, per prevenire ed impedire attacchi informatici devi informarti su policy di sicurezza, antivirus e patch rilasciate dal team di gestione del cloud. 

Come ultimo elemento devi controllare la Physical Security di un servizio cloud. Questo aspetto include la sicurezza fisica delle infrastrutture della società che gestisce il cloud, oltre che l’eventuale gestione da parte della stessa azienda nei confronti di particolari situazioni – come ad esempio incendi e allagamenti.  

 

Gestire i rischi del cloud: le soluzioni da adottare

Quali sono le migliori soluzioni di sicurezza per il cloud? 

Vediamole insieme nel dettaglio. 

DLP (Data Loss Prevention)

I servizi di DLP sono in grado di offrire tutta una serie di servizi e strumenti concepiti per garantire la sicurezza dei dati cloud regolamentati. Queste soluzioni usano una particolare combinazione di avvisi al fine di intervenire in caso di problemi, oltre che misure preventive e crittografia dei dati per proteggere tutti i dati inattivi, memorizzati o in transito.

IAM (Identity and Access Management)

Gli strumenti e servizi IAM permettono alle aziende di implementare protocolli di applicazione per tutti gli utenti che accedono a servizi on-premise e cloud. La principale funzione di IAM consiste nel creare un’identità digitale per tutti gli utenti. In questo modo gli utenti sono attivamente monitorati e – quando necessario – limitati, durante tutte le interazioni dei dati.

SIEM (Security Information and Event Management)

SIEM offre una soluzione completa di orchestrazione della sicurezza che, in caso di minacce in ambienti basati su cloud, automatizza la rilevazione, il monitoraggio e la risposta al problema. Sfruttando delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale per correlare i dati di log su più risorse digitali e piattaforme, la tecnologia SIEM fornisce ai team IT di ogni azienda la possibilità di applicare con successo i propri protocolli di sicurezza di rete. La tecnologia SIEM è infatti in grado di reagire velocemente a qualsiasi potenziale minaccia.

In conclusione, oggi le aziende devono necessariamente essere in grado di reagire in modo rapido alle vulnerabilità scoperte o alle significative interruzioni del sistema. Le soluzioni di disaster recovery rappresentano un elemento basilare della sicurezza del cloud e sono in grado di fornire alle aziende servizi, protocolli e strumenti necessari per accelerare il recupero dei dati persi e riprendere così la normale attività dell’organizzazione. 

 

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12 Lug

Cloud model: scegli quello più adatto a te

Sebbene si senta spesso parlare di cloud model, sembra che non ci sia ancora una definizione generalmente accettata.
Il “Journal of Object Technology” fornisce una definizione abbastanza semplice ma completa di cloud computing: la capacità di accedere a file, dati, programmi e servizi di terze parti tramite Internet da un browser Web ospitato da un provider di terze parti, incluso il pagamento per le risorse informatiche e servizi a cui si accede.
Secondo Microsoft Azure, il cloud computing è la fornitura di servizi informatici tra cui server, storage, database, networking, software, analisi e intelligence tramite Internet. Inoltre, il cloud computing è talvolta usato come sinonimo di elaborazione su richiesta, software as a service (SaaS) e grid computing, dove “cloud” significa un data center.

Nonostante esistano molte definizioni di cloud computing, una cosa è certa: è un servizio che include diversi modelli di implementazione del cloud, con tutti i loro pro e contro.

Effettivamente cloud non è una tecnologia di per se, ma un modo in cui implementare e distribuire risorse per gestire meglio richieste e traffico di dati.

 

Tipi di cloud

Stando a quanto detto sopra, si intuisce che ci possono essere più modelli di cloud con differenti caratteristiche.
La National Institution of Standards and Technology (NIST) stabilisce 4 diversi tipi di cloud che descriveremo nelle prossime righe.

Cloud pubblico: un cloud disponibile pubblicamente, con dati archiviati su server di terze parti. I vantaggi di questo tipo di cloud computing sono l’economicità, il facile accesso, la scalabilità, la semplicità di configurazione e utilizzo; e gli svantaggi sono problemi di sicurezza, mancanza di un approccio individuale ai clienti e affidabilità compromessa.

Cloud privato: un cloud accessibile in privato. Da un punto di vista tecnico i cloud pubblici e privati ​​sono simili, con l’unica differenza che un cloud privato è di proprietà di un’azienda. I vantaggi del cloud computing nei cloud privati ​​includono un approccio individuale ai clienti. Un maggiore controllo sulle informazioni aziendali riservate e una migliore sicurezza e affidabilità. Lo svantaggio principale è, ovviamente, il prezzo.

Cloud ibrido: un mix di infrastrutture e funzionalità cloud pubbliche e private che comprendono i migliori elementi di entrambi i modelli di implementazione del cloud I vantaggi comprendono una maggiore sicurezza e affidabilità, una maggiore scalabilità e un prezzo ragionevole; ma questo ha senso solo se un’azienda può dividere i propri dati e archiviarli in diversi cloud.

Community Cloud: questo tipo di cloud offre risorse informatiche condivise con altre aziende e organizzazioni, spesso con un numero limitato di utenti. Il modello assomiglia quindi a un cloud privato. I vantaggi qui includono costi condivisi, che riducono il prezzo, e una maggiore sicurezza. Tuttavia, il principale svantaggio del cloud computing in questo caso è il costo per gli individui o le piccole aziende, poiché è superiore a quello dei cloud pubblici.

Un modello di cloud è caratterizzato sia dall’ubicazione dell’infrastruttura che da chi ha il controllo su di essa e dalla configurazione dei suoi parametri, come la dimensione dello spazio di archiviazione e l’accessibilità.

 

Come scegliere

Ma come decidere il miglior modello di implementazione cloud adatto alle tue esigenze?
Questa può essere una grande sfida! Il prerequisito per il successo è considerare attentamente i pro e i contro dei diversi modelli di cloud computing.
A questo bisogna aggiungere che ogni azienda ha esigenze differenti, non solo al tempo presente ma anche stando alle sue scelte future, perciò è necessario valutare bene le caratteristiche dei vari cloud model.

Alcuni dei fattori da considerare sono:

Pooling delle risorse: le risorse informatiche come storage, elaborazione, memoria e larghezza di banda sono geograficamente indipendenti. Il cliente non solo può accedervi indipendentemente dall’ubicazione, ma molte volte non ha alcun controllo o conoscenza sull’ubicazione delle risorse ospitate. Le risorse di calcolo vengono raggruppate per servire più consumatori.

Utilizzando un modello multi-tenant, con diverse risorse fisiche e virtuali assegnate e riassegnate dinamicamente in base alla domanda dei consumatori.

Rapida reattività: il cloud computing riguarda agilità e flessibilità, come la capacità di soddisfare le richieste del flusso di lavoro in tempo reale aumentando e diminuendo la capacità secondo necessità in modo automatizzato senza che questo influisca in alcun modo sul servizio reso all’utente finale. Si tratta di avere la capacità di sfruttare le risorse su scala globale.

Self-Service on-demand: un utente può scegliere e modificare facilmente capacità di calcolo, risorse di rete e spazio di archiviazione secondo le necessità del momento senza richiedere assistenza o interazione da parte del personale di supporto. In questo modo potrà gestire il proprio cloud in maniera dinamica ma senza dover ricorrere continuamente all’assistenza tecnica del provider o di un team di tecnici.

Servizio misurato: i fornitori di servizi cloud offrono ai clienti la possibilità di ottimizzare e gestire le risorse sottoscritte attraverso la misurazione. L’utilizzo delle risorse viene monitorato e segnalato, che può essere utilizzato per la fatturazione.

Ampio accesso alla rete: le risorse sono accessibili tramite meccanismi standard sulla rete per piattaforme client e dispositivi mobili. Questa è una caratteristica fondamentale per aziende che estendono i propri servizi ad un numero significativo di utenti con dispositivi mobili.

 

Conclusioni

A che punto è la tua azienda nella distribuzione di un modello cloud? Stai utilizzando il cloud pubblico o la tua strategia cloud è un po’ più avanzata e sfrutta un modello di cloud ibrido?

Potrebbe sembrare una scelta difficile da fare o che cambiare cloud model a questo punto sia una cosa troppo difficile da eseguire.

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01 Mar

5 vantaggi di lavorare con server cloud

Che cosa succederebbe se tutti i dati di una compagnia venissero improvvisamente persi?
Nessun server fisico è al sicuro da disastri naturali, attacchi da parte di hackers ed altri imprevisti.
Ciascuna di queste minacce potrebbe provocare un danno enorme sia in termini di business che di reputazione nel caso in cui i dati di una compagnia venissero rubati o distrutti.

La tecnologia cloud si è imposta a gran ragione nel mondo dei server e dei servizi di hosting a causa delle sicurezze che offre in più rispetto ai servizi di hosting fisici.

I server cloud non solo possono proteggere la presenza online di un’impresa dalla minaccia di perdere i propri dati, ma permettono di migliorare il tipo di servizio reso e anche di crescere nel tempo.

In questo articolo ti parleremo di che cos’è esattamente un cloud server, come si distingue dal server fisico e 5 dei vantaggi principali che si hanno facendo affidamento su questa tecnologia.

 

Che cos’è il cloud server

Un cloud server è un server virtuale gestito tramite internet da una piattaforma, anch’essa virtuale, che può offrire una serie di servizi come hosting, sharing e uso di applicazioni e software. Dati e risorse vengono distribuiti in diverse locazioni e vengono gestiti dall’infrastruttura del cloud.

Questo viene reso possibile da un concetto chiamato virtualizzazione, che permette di creare una macchina che è interamente virtuale ma si comporta esattamente come una macchina dotata di hardware.

Ci sono tre modelli principali di cloud: pubblico, privato ed ibrido.

Pubblico

Quando il cloud appartiene a terze parti che ne mettono a disposizione l’infrastruttura ed i server per offrire servizi a richiesta di altri utenti.

Privato

Quando un’impresa si occupa dell’hosting, della manutenzione e dei servizi e fa esclusivo uso dell’infrastruttura. Il cloud privato non è accessibile da nessuno al di fuori della compagnia alla quale appartiene.

Ibrido

Una combinazione dei primi due, è un cloud composto sia di server locali che di server remoti che operano sullo stesso network. Questa soluzione permette più flessibilità rispetto ai cloud privati e pubblici.

 

Differenze tra server cloud e server fisici

Un server fisico ha risorse, memoria e potenza di calcolo limitati essendo essi tutti basati sull’hardware presente fisicamente nella macchina.

Per installare dei software bisogna accedere fisicamente al sistema e la sua posizione sarà interamente in un data center.

Invece il server cloud ha maggiore flessibilità e modulabilità essendo basato su più server e permettendo così soluzioni più ampie a chi ne usa l’infrastruttura.

L’installazione di software e aggiornamenti potrà venire effettuata da remoto grazie alla virtualizzazione ed al fatto che il cloud è distribuito in più data center.

In passato, grandi organizzazioni facevano uso di server fisici anche per una questione di sicurezza, mentre oggi i vantaggi del server cloud sono tanto estesi da rendere questa soluzione una scelta primaria per molte imprese di diverse dimensioni.

 

5 vantaggi del server cloud

Tra i motivi per i quali il cloud si è affermato come una tecnologia superiore ce ne sono almeno cinque principali descritti qui di seguito.

Sicurezza

In passato per rendere sicura una rete di server ed i dati in essi contenuti era necessario rendere fisicamente inaccessibile tale rete. 

Il cloud  permette di aumentare ancora di più questo tipo di sicurezza distribuendo su più server i propri dati.
Infatti, trasferendo i dati di una compagnia su una rete di server cloud si ottiene un ulteriore strato di sicurezza in quanto un capace team di IT si occuperà di mantenere, aggiornare e controllare tutti gli strumenti che rendono il cloud al sicuro.

Sarà ancora necessario per ciascun utente avere la propria password ed i vari permessi.

Risparmio

Una compagnia in espansione avrà indubbiamente bisogno di aggiornare il modo in cui gestisce i propri dati e server.

Questo comporta anche una crescita del personale IT, oltre che del numero di macchine e l’acquisto di hardware vari.

Spostandosi su server cloud, una compagnia potrebbe invece affidare l’intero reparto IT al team di esperti che si occupa del cloud stesso, senza dover assumere altri dipendenti.

Così facendo, le risorse necessarie alla gestione dei dati sarebbero più facilmente modulabili ed i vantaggi sarebbero da subito visibili in termini di costi e tempi di esecuzione.

Flessibilità e modulabilità

La maggior parte dei sistemi cloud permette di modificare il tipo di piano e servizio prescelto per le proprie attività.

Una compagnia può cambiare la quantità ed il tipo di risorse che vuole ottenere dal cloud in pochissimo tempo. Questo grazie alla grande varietà di piani che i servizi di hosting offrono.

Questo tipo di modulabilità, combinato con il risparmio che deriva dal fare affidamento a dei professionisti del settore, permette alle compagnie di crescere in maniera più costante e pianificare meglio le manovre future.

Modello collaborativo

Il cloud è un tipo di gestione dei dati che favorisce grandemente la collaborazione.

Più persone possono avere accesso allo stesso set di dati, elaborare progetti ed implementare procedure anche da diverse zone del pianeta ed in zone orarie differenti, dato che le stesse informazioni sono disponibili ininterrottamente.

La produttività ne viene positivamente influenzata grazie alla possibilità di collaborare in tempo reale.

Affidabilità

Il termine backup  è ormai diventato d’uso quotidiano e si riferisce proprio ad uno dei benefici che si hanno lavorando con server cloud.

Se per una qualsiasi ragione perdi i dati contenuti in un computer o in un server. Il server cloud avrebbe sempre una copia disponibile.
Inoltre, essendo il server cloud distribuito su più server, anche nel caso che uno di questi smettesse di funzionare, tutte le operazioni saranno comunque implementate dagli altri server.

 

Passare ad un server cloud

Le ragioni per le quali il cloud è la scelta prediletta di molte organizzazioni sono molte ed i vantaggi sono evidenti.

Per qualsiasi compagnia che abbia progetti di espansione all’orizzonte, la tecnologia dei server cloud è lo strumento giusto per dare via alla crescita.

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28 Dic

Cloud: ecco tutto quello che c’è da sapere

La tecnologia cloud è in costante aumento, ma che cos’è esattamente? Come funziona l’archiviazione dei file? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo servizio? Questo articolo affronterà queste domande e spiegherà i termini più importanti del cloud computing.

 

Che cos’è il cloud computing?

La definizione di cloud o ‘cloud computing’ potrebbe sembrare un po’ ostica da comprendere. Essenzialmente, si tratta di una vasta rete di server remoti collegati tra loro in tutto il mondo e pensati per funzionare come un unico ecosistema. Questi server sono progettati per archiviare e gestire dati, per eseguire applicazioni, fornire contenuti o servizi come streaming di video, web mail, social media o software per la produttività dell’ufficio. Sostanzialmente, invece di accedere ai file e ai dati da un computer locale o personale, ti permette di accedere online da qualsiasi dispositivo compatibile con Internet rendendo le informazioni sempre disponibili ovunque tu vada e ogni volta che ne hai bisogno.

Le aziende utilizzano quattro diversi metodi per distribuire le risorse cloud. Esiste un cloud pubblico che condivide risorse e offre servizi al pubblico su Internet, un cloud privato che non è condiviso e offre servizi su una rete interna privata tipicamente ospitata on-premise, un cloud ibrido che condivide servizi tra cloud pubblico e privato a seconda dello scopo e un cloud di comunità che condivide le risorse solo tra organizzazioni, ad esempio con le istituzioni governative.

 

Cloud pubblico, privato e ibrido

 Il cloud pubblico è un servizio di elaborazione offerto da fornitori di terze parti sulla rete Internet pubblica, ed è disponibile per chiunque desideri utilizzarlo o acquistarlo. Può essere gratuito o venduto su richiesta.  Consente ai clienti di pagare solo in base all’utilizzo per cicli di CPU, di archiviazione o di larghezza di banda che consumano.

A differenza dei privati, i pubblici possono salvare le aziende dai gravosi costi di acquisto, gestione e mantenimento dell’hardware e dell’infrastruttura applicativa in sede. Questo perché  il provider di servizi di questa tecnologia è ritenuto responsabile di tutta la gestione e la manutenzione del sistema.

I cloud pubblici possono anche essere implementati più velocemente e ogni dipendente di un’azienda può utilizzare la stessa applicazione da qualsiasi ufficio o filiale. Utilizzando il proprio dispositivo preferito purché possa accedere a Internet. Nonostante siano stati rilevati problemi di sicurezza negli ambienti che utilizzano questa tecnologia in chiave pubblica. Se implementato correttamente, questa tecnologia pubblica può essere sicura quanto l’implementazione di una privata. Viene gestito in modo più efficace se il provider utilizza metodi di sicurezza adeguati, come i sistemi di rilevamento e prevenzione delle intrusioni (IDPS).

 

Il cloud privato è un servizio di elaborazione offerto su Internet o su una rete interna privata a uso esclusivo di un utente anziché di un pubblico in generale. Il cloud computing privato offre molti dei vantaggi di un cloud pubblico con l’aggiunta di maggiore controllo e personalizzazione. Inoltre, i cloud privati ​​offrono un livello più elevato di sicurezza e privacy attraverso il firewall. L’hosting interno che garantiscono che operazioni e dati sensibili non siano accessibili a provider di terze parti.

Per quello privato possono essere forniti due modelli di servizi. Il primo è l’infrastruttura IaaS che consente di utilizzare risorse infrastrutturali come l’elaborazione, la rete e l’archiviazione come un servizio. Il secondo è la piattaforma PaaS che consente a un’azienda di fornire dalle semplici applicazioni basate su questa tecnologia alle applicazioni aziendali abilitate più sofisticate. Quelli privati ​​possono anche essere combinati con quelli pubblici per creare quelli ibridi.

 

Il cloud ibrido, è un ambiente di elaborazione che combina un data center locale (chiamato anche privato) con uno pubblico, consentendo la condivisione di dati e applicazioni tra di loro. Alcune persone utilizzano l’ ibrido per includere configurazioni “multi” utilizzando più di uno pubblico oltre al proprio data center locale.

Tra i vantaggi di questa tecnologia in formato ibrido c’è che quando la domanda di elaborazione aumenta le capacità di un data center in sede. Inoltre, si può decidere di utilizzare l’ibrido per aumentare o ridurre istantaneamente la capacità e per gestire quella in eccesso. Inoltre, consente di evitare il tempo e i costi di acquisto, di installazione e di manutenzione di nuovi server.

 

Vantaggi e svantaggi del cloud computing

Se il cloud computing si è così largamente sviluppato negli ultimi anni è perché evidentemente questa formula mediante abbonamento è considerata vantaggiosa da molte imprese e non solo, e in effetti suoi i vantaggi sono numerosi, ma cercheremo di sintetizzarli in questi punti:

Accessibilità, la possibilità di accedere in ogni momento e da ogni dispositivo rende l’utilizzo del cloud facile, veloce e produttivo.

Uso ridotto dell’hardware, non ci sarà bisogno di avere strumenti che occupano molto spazio fisico perché la maggioranza dei dati e dei documenti saranno salvati nel cloud.

Semplicità di gestione, ogni impresa può gestire il cloud computing senza i costi e i problemi tecnici connessi ai server, perché essi sono gestiti a remoto.

Flessibilità, un professionista, una piccola o una grande impresa, probabilmente, non avranno le stesse necessità: il cloud computing permette di scegliere tra abbonamenti flessibili e personalizzati, sulla base della potenza di calcolo e di archiviazione di cui si necessita.

Passando agli svantaggi, preferiamo parlare di ipotesi nelle quali il cloud potrebbe non risultare vantaggioso per un’azienda o un professionista piuttosto che di svantaggi veri e propri.

Come sappiamo, la possibilità di utilizzare questo servizio dipende molto dall’effettiva qualità della connessione internet, e ci sono zone in Italia dove la connessione non è sicuramente al top, questo potrebbe causare problemi con l’utilizzo del cloud.

Per alcune tipologie di attività, il servizio cloud potrebbe avere un costo eccessivo rispetto ai reali vantaggi oppure potrebbe non dare sufficiente spazio o potenza di calcolo (ma in questo ultimo caso basta ricordare che i servizi di cloud computing prevedono spesso dei pacchetti a prezzi diversi ed è possibile acquistare anche la versione Premium).

 

Qual è il futuro del cloud computing?

Il passaggio a questa tecnologia può aiutare le aziende a ripensare i processi aziendali. Oltre che ad accelerare la loro evoluzione e siamo quindi convinti che nonostante sia già largamente diffuso, il suo utilizzo si estenderà sempre di più. Vogliamo però specificare un’ultima cosa: occorre sempre prestare attenzione nello scegliere dei servizi di  computing davvero affidabili, senza fare riferimento solamente al prezzo. Ricordiamoci sempre che questi servizi permettono di catalogare dati e documenti importanti, che vanno sempre tenuti al sicuro. Scegliere un partner affidabile diventa quindi davvero molto importante.  La sicurezza dei dati nel computing deve essere uno dei punti fondamentali nella scelta del tipo di servizio.

 

Per maggiori informazioni su Cloud Server puoi visitare la sezione apposita sul nostro sito 

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